Equitalia non perdona: per il minimo arrotondamento un agricoltore di Villadose deve sborsare oltre 66 euro.
L’omesso versamento di un centesimo lievita all’Inps la bellezza di seimilaseicentoquindici volte. Scherzi della burocrazia. Ne sa qualcosa Luciano Giaretta, imprenditore agricolo di Villadose, in Polesine. «È una cosa incredibile - sbotta l’agricoltore - Io ho pagato, per carità, ma a ben pensarci è tutto così ridicolo e anche un tantino assurdo».
Nel 2009 l’agricoltore versa all’Inps i contributi unificati per sé e per i suoi due dipendenti. Doveva pagare 3.363,01 euro. Solo che nel bollettino arrotonda la cifra, cosicché il centesimo viene omesso. Dopo 4 anni gli arriva un sollecito: quel pagamento all’Inps non risultava. A quel punto l’agricoltore cerca e trova il modello F24 e lo porta sia all’Ente previdenziale che ad Equitalia. La vicenda sembrava chiusa lì. Invece no. Arriva una lettera, datata 13 giugno, e porta la firma di Giuliana Ballarini, direttore dell’Inps di Rovigo. "Gentile contribuente, da controlli effettuati sulla sua posizione contributiva è emersa la necessità di apportare le variazioni di seguito riportate...". Residuo tributo: un centesimo. Sanzione: 55,28 euro.